Parte del team di progetto proveniente da Italia e Slovenia ha appena trascorso una settimana molto istruttiva e proficua nei Pirenei, approfondendo le conoscenze riguardo allo status della popolazione ursina francese e spagnola e agli sforzi messi in campo per salvare la piccola e rinforzata popolazione, che nonostante tutto è numericamente in crescita.

I nostri colleghi francesi e spagnoli ci hanno gentilmente ospitato con un programma molto ricco e rappresentativo delle loro competenze in materia. Abbiamo potuto apprezzare gli sforzi di conservazione, le modalità di gestione e le attività di ricerca attuati per migliorare la convivenza uomo-orso.

La popolazione di orsi dei Pirenei è stata vicina all’estinzione prima di beneficiare dell’arrivo di diversi individui traslocati dalla Slovenia. Le reintroduzioni sono iniziate 20 anni fa, nel 1996, e sono proseguite fino ai giorni nostri; le ultime sono di ottobre dello scorso anno, quando due femmine sono state rilasciate in un’area dove erano rimasti sono due maschi. Entrambe le femmine stanno bene e sembrano integrarsi molto bene nel nuovo ambiente, utilizzandolo in modo molto diverso.

Le sfide che gli enti preposti alla gestione ed alla conservazione della specie hanno dovuto affrontare in questo periodo, sono riconducibili a quelle legate ad un nucleo di piccole dimensioni, ad individui isolati dal resto della popolazione, alla scarsa accettazione da parte della popolazione locale, generati principalmente dai danni che la specie provoca alle attività zootecniche.

Abbiamo imparato dagli enti francesi e spagnoli che si occupano di questioni connesse alla conservazione ed alla gestione della fauna selvatica e delle foreste, alla ricerca e alla caccia: la squadra orso dell’Office National de la Chasse et de la Fauna Sauvage, l’unità tecnica dell’Agenzia delle direzioni generali (Tolosa nel nostro caso), il team del progetto LIFE Piros, la Generalitat de Catalunya e Conselh Generau d’Aran.

Sul campo ci hanno mostrato i loro sistemi di gestione e quelli monitoraggio, le attività connesse alla prevenzione ed alla refusione dei danni, gli sforzi messi in campo nelle attività di conservazione, i risultati delle loro ricerche e gli obiettivi futuri. Ci hanno inoltre illustrato i loro protocolli connessi alle situazioni di emergenza ed alle catture.

Abbiamo inoltre incontrato i rappresentanti dell’Associazione Pastorale dei Pirenei. Il loro pastori professionisti offrono un supporto importante alla pastorizia dei Pirenei, anche in situazioni di emergenza, ed organizzano corsi di formazione obbligatori per i pastori. Abbiamo appreso come utilizzano i cani da guardiania come misura di prevenzione per la difesa del bestiame, sulle modalità impiegate per selezionarli ed addestrarli.

Durante un’escursione nella zona di presenza degli orsi, abbiamo ammirato il paesaggio dei Pirenei, la sua flora e la sua fauna, portandoci in cima al alcune creste, visitando pascoli montani dove la transumanza è praticata ancora oggi. Ne abbiamo approfittato per conoscere le loro metodologie di monitoraggio e ricerca sul campo.

Siamo molto grati ai colleghi francesi e spagnoli per la loro ospitalità e l’enorme quantità di informazioni scambiate, e non vediamo l’ora di restituire il favore nel nostro ambiente Dinarico e Alpino.